Voci della Grande Guerra

Tutta la guerra: antologia del popolo italiano sul fronte e nel paese Frase: #211

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AutorePrezzolini, Giuseppe
Professione AutoreScrittore, giornalista
EditoreR. Bemporad
LuogoFirenze
Data1918
Genere TestualeMemorie
BibliotecaBiblioteca Comunale di Trento
N Pagine TotXV, 398
N Pagine Pref15
N Pagine Txt398
Parti Gold2-405
Digitalizzato OrigNo
Rilevanza2/3
Copyright

Contenuto

Ed il giorno stesso il Prefetto di una nobile città emiliana, nella quale è maggioranza da gran tempo il partito socialista, mi telegrafava, commosso di amor patrio, che partivano fra l’entusiasmo di tutto il popolo i volontari ciclisti e che finalmente, dopo nove anni, il tricolore sventolava dal palazzo del Comune.

(Applausi vivissimi).

Questa unità morale, Signore e Signori, si manifesti incrollabile nelle opere di guerra e nelle opere di pace, in coloro che si battono e in coloro che restano, in coloro che muoiono e in coloro che sopravvivono.

Entrati nella grande crisi, noi non dobbiamo essere da meno degli altri popoli alleati e nemici: dal Re, che, interprete, come sempre i Savoia, del sentimento popolare e delle aspirazioni nazionali, è là, al campo, affidando alla custodia del popolo di Roma l’Augusta Sovrana e i teneri figli, (applausi vivissimi; grida di Viva il Re:) fino ai più umili lavoratori delle città e della campagna, alle donne, ai giovanetti, uno per tutti, tutti per ciascuno, tutti fidenti che nel nostro sforzo supremo consegneremo alla generazione ventura una Italia più completa, più forte, più onorata; un’Italia che si assida nel consesso delle Potenze non vassalla o protetta, ma sicura nei suoi termini naturali e che ritorni alle feconde gare della pace, propugnatrice, quale sempre è stata, di libertà e di giustizia nel mondo.

(Applausi vivissimi).

Poichè alla nostra generazione i fati assegnarono il compito tremendo e sublime di tradurre in atto l’ideale della grande Italia che gli eroi del Risorgimento non potettero vedere compiuto, accettiamo questo compito con animo invitto, disposti a dare alla Patria tutti noi stessi, quello che siamo e quello che abbiamo.

Dinanzi al Tricolore che sventola al campo presso la sacra persona del Re, si inchinino tutte le bandiere, si fondano tutti gli animi nella fede concorde che in quel segno vinceremo.