Voci della Grande Guerra

Tutta la guerra: antologia del popolo italiano sul fronte e nel paese Frase: #101

Torna alla pagina di ricerca

AutorePrezzolini, Giuseppe
Professione AutoreScrittore, giornalista
EditoreR. Bemporad
LuogoFirenze
Data1918
Genere TestualeMemorie
BibliotecaBiblioteca Comunale di Trento
N Pagine TotXV, 398
N Pagine Pref15
N Pagine Txt398
Parti Gold2-405
Digitalizzato OrigNo
Rilevanza2/3
Copyright

Contenuto

Venendo poi a parlare della questione dell’Albania in generale e di quella di Valona in particolare, Burian mi ha detto che il Governo Imperiale e Reale non poteva non constatare che la proposta formulata dal Regio Governo agli articoli 6 e 7 potrebbe difficilmente essere messa in armonia cogli impegni presi dal Regio Governo a quattro riprese cioè: l’accordo austro-ungarico - italiano del 1900 e 1901 e le decisioni della Conferenza di Londra, la sua dichiarazione del 4 agosto dello scorso anno di restare fedele agli impegni assunti verso l’Austria-Ungheria nonchè alle decisioni della Conferenza di Londra e di non voler trarre alcun profitto in Albania dal fatto che l’Austria Ungheria si trovava impegnata in una guerra e le sue dichiarazioni formali in occasione della occupazione italiana di Valona.

D’altra parte il Governo Imperiale e Reale, penetrato dal suo lato dalle necessità di mantenere i diritti e gli obblighi reciproci risultanti dagli accordi vigenti e di perseverare nell’atteggiamento che ha sempre osservato nella questione albanese, non potrebbe disinteressarsi dell’Albania, regione così prossima alla sfera dei suoi interessi «più sensibili», alla creazione della quale esso ha contribuito insieme all’Italia non soltanto politicamente ma anche mediante sacrifici assai notevoli d’ordine militare (mobilitazione parziale nel 1913), economico e finanziario.

Del resto, in seguito alle decisioni di Londra, la questione albanese è divenuta una questione europea, cosicchè nè una sola nè più grandi Potenze potrebbero disporre di essa isolatamente o mediante un accordo per l’Albania la cui esistenza e neutralità sono state poste sotto la garanzia dell’Europa.

Per cui non è con la volontà concorde delle Potenze — eventualità irrealizzabili durante la guerra — che la situazione politica dell’Albania potrebbe essere modificata.

Ciò nondimeno il Governo Imperiale e Reale, fedele allo spirito dell’accordo austro-ungarico - italiano riguardante l’Albaia, vedendo nella questione albanese uno dei problemi di politica generale circa il quale la collaborazione dell’Austria - ungheria e dell’Italia potrebbe eventualmente continuare in avvenire, si dichiara sempre disposto a discutere con il Governo del Re i reciproci interessi in Albania sulla base della situaone presente o di sottomettere a revisione i comuni accordi qualora dei cambiamenti politici futuri lo facessero apparire necessario per l’una o l’altra delle due parti.

Passando quindi ad esaminare gli impegni da prendersi dalItalia, il Barone Burian mi ha fatto conoscere che il Governo imperiale e Reale teneva a far notare che la Turchia essendosi unita all’Austria-Ungheria ed alla Germania, per il fatto della sua partecipazione alla guerra, la neutralità, al mantenimento della quale l’Italia si obbligherebbe fino alla fine della guerra, dovrebbe includere egualmente l’Impero Ottomano.

Quanto all’articolo II il Barone Burian mi ha detto che Governo Imperiale e Reale accetterebbe le proposte in esso formulate qualora fosse inserito nell’articolo stesso dopo le parole «guerra attuale» la frase «relativamente pure ai vantaggi territoriali od altri che risultassero per l’Austria-Unghea dal trattato di pace che terminerà la guerra attuale».