Voci della Grande Guerra

Tutta la guerra: antologia del popolo italiano sul fronte e nel paese Frase: #68

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AutorePrezzolini, Giuseppe
Professione AutoreScrittore, giornalista
EditoreR. Bemporad
LuogoFirenze
Data1918
Genere TestualeMemorie
BibliotecaBiblioteca Comunale di Trento
N Pagine TotXV, 398
N Pagine Pref15
N Pagine Txt398
Parti Gold2-405
Digitalizzato OrigNo
Rilevanza2/3
Copyright

Contenuto

La osservavamo percorrendo la cresta del Colovrat.

Non si riusciva a comprendere come su quella aguzza guglia potessero aggramparsi e vivere delle truppe.

Qualche nuvoletta rossastra di shrapnell sfumava lungo le sue pareti.

Dalla vetta la nostra occupazione, indicata da sottili e quasi invisibili sgranamenti di rocce prodotti dai lavori di trinceramento, e da qualche minuscola baracca di rifugio rannicchiata al coperto dietro a delle anfrattuosità, prosegue al sud, scende in quell’avvallamento che da lontano formava l’incavo del ciglio sul profilo del gran volto, e s’inoltra sulla fronte, cioè sulla cresta di Luznica, che i soldati chiamano Monte Rosso per il suo fulvo colore.

A metà della cresta essa ridiscende un poco.

Gli austriaci tentarono più volte di scacciarci dalla punta conquistata; lasciarono sul terreno centinaia di morti, disseminati in ogni balza.

Non riuscendo a riprendere la cima, si rafforzarono intorno, per barrarci ogni strada.