Voci della Grande Guerra

Tutta la guerra: antologia del popolo italiano sul fronte e nel paese Frase: #12

Torna alla pagina di ricerca

AutorePrezzolini, Giuseppe
Professione AutoreScrittore, giornalista
EditoreR. Bemporad
LuogoFirenze
Data1918
Genere TestualeMemorie
BibliotecaBiblioteca Comunale di Trento
N Pagine TotXV, 398
N Pagine Pref15
N Pagine Txt398
Parti Gold2-405
Digitalizzato OrigNo
Rilevanza2/3
Copyright

Contenuto

Il suo ramo era innestato sul buon vecchio tronco italico di Muzio Attendolo Sforza, di Giovanni delle Bande Nere, di Giuseppe Garibaldi, ma la nostra età pacifica e gretta, bonaria e facilona, senza eroismi e senza romanticismi gli aveva vietato la sagoma dell’eroe, sebbene la razza gliene lasciasse l’anima.

Così che all’esteta e allo storico sarà più facile parlare e scrivere di lui senza averlo conosciuto, disegnare e cesellare il suo medaglione attenendosi ai racconti dei suoi soldati di quel non sarebbe stato scoprire, lui vivo, con lui conversando, la nervatura dell’eroe sotto la pelle del padre di famiglia.

l’anima invitta sotto la scorza del signor «Qualunque».

Perchè Antonio Cantore — sembra quasi offensivo, detto di lui, oggi — avrebbe potuto parere anche al più acuto de’psicologi e degli osservatori un professore di ginnasio, un impiegato delle poste e telegrafi, un vecchio viaggiatore di commercio.

Per eroe gli mancava assolutamente le physique du rôle.

Il nocciolo però c’era e di che tempra:

Se l’aspetto lo diceva uomo del suo tempo, se era esteriormente magagnato di mediocrità, il carattere era antico.