Voci della Grande Guerra

Tutta la guerra: antologia del popolo italiano sul fronte e nel paese Frase: #19

Torna alla pagina di ricerca

AutorePrezzolini, Giuseppe
Professione AutoreScrittore, giornalista
EditoreR. Bemporad
LuogoFirenze
Data1918
Genere TestualeMemorie
BibliotecaBiblioteca Comunale di Trento
N Pagine TotXV, 398
N Pagine Pref15
N Pagine Txt398
Parti Gold2-405
Digitalizzato OrigNo
Rilevanza2/3
Copyright

Contenuto

«Io presi due ginocchielli di cuoio e presi due scarpe vecchie mettendoci dentro dell’erba e poi mettendoci le mani dentro per camminare a quagioni, per terra e via di corsa.

Attraversai il grano turco e poi la strada del ciglione dell’Isonzo e a cento metri da dove ero partito io trovai due di fanteria i quali erano di vedetta per guardare che gli austriaci non avessero passato l’Isonzo in barche per venirci a prendere alle spalle.

Chiesi di lasciarmi andare su dal ciglione, ma mi risposero che era severamente proibito.

Io allora promisi di non andarci per non rimanere prigioniero, ma poi mi scostai a sinistra e arrivato in un punto ove non c’erano vedette mi lasciai strisciare fino in fondo e cominciai ad avanzarmi verso il fiume, il quale attraversa una bella piana di campi prima di arrivare vicino all’argine dell’Isonzo.

Ma quando Iddio volle arrivai, sempre strisciando terra, senza osare alzare la testa, che temeva essere scorto.

Appena giunto sull’argine mi portai sempre a sinistra da dove partivano i colpi, e finalmente li vidi.

Io guardai bene il punto in cui erano e ritornai dal sig.