Voci della Grande Guerra

Tutta la guerra: antologia del popolo italiano sul fronte e nel paese Frase: #140

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AutorePrezzolini, Giuseppe
Professione AutoreScrittore, giornalista
EditoreR. Bemporad
LuogoFirenze
Data1918
Genere TestualeMemorie
BibliotecaBiblioteca Comunale di Trento
N Pagine TotXV, 398
N Pagine Pref15
N Pagine Txt398
Parti Gold2-405
Digitalizzato OrigNo
Rilevanza2/3
Copyright

Contenuto

Tipo caratteristico anche questo, che raccontava, con enfasi tutta speciale, di esser venuto dall’America, «per servire ’a patria», dopo aver assistito, una sera, ad alcune scene della nostra guerra, in una riproduzione cinematografica.

Fu preso da tale entusiasmo, che, la mattina dopo, partì.

Se non avessi continuato a procurarmi nuovi libri, la mia modesta biblioteca si sarebbe andata sottigliando sensibilmente, e per la tentazione, alla quale non sapevo sottrarini, di regalare le opere che destavano maggiore entusiasmo e che io stessa credevo utile lasciare ai soldati, e per la scomparsa di qualche volume — pochissimi, a onor del vero — prima che io ne chiedessi la restituzione.

Così i «Vagabondi» di Massimo Gorki, andarono vagando fuori dell’ospedale, a mia insaputa; «l’Aida» prese forse il volo per le lontane «foreste imbalsamate» e il famoso «Tartarin» s’inerpicd di nuovo sulla cima delle Alpi.

Sono costretta a dichiarare che questi «piccoli furti» suscitarono nel mio animo un sentimento ben diverso da quello che comunemente si prova, di fronte alla violazione del diritto di proprietà.

Una volta, avevo dato l’incarico ad uno dei soldati più attenti e più serî di ritirare i libri dei compagni, se fog: sero partiti nelle ore in cui non ero all’ospedale.

Lo trovai tutto sgomento, perchè gli mancavano due volumi: