Voci della Grande Guerra

Tutta la guerra: antologia del popolo italiano sul fronte e nel paese Frase: #39

Torna alla pagina di ricerca

AutorePrezzolini, Giuseppe
Professione AutoreScrittore, giornalista
EditoreR. Bemporad
LuogoFirenze
Data1918
Genere TestualeMemorie
BibliotecaBiblioteca Comunale di Trento
N Pagine TotXV, 398
N Pagine Pref15
N Pagine Txt398
Parti Gold2-405
Digitalizzato OrigNo
Rilevanza2/3
Copyright

Contenuto

Era anche questo un intrepido soldato, sprezzante del pericolo, che ora giace nuovamente e più gravemente ferito in un altro ospedale.

Di lì mi scrisse, circa un mese fa, chiedendomi qualche libro da leggere.

«....

se mi fa la cortesia di mandarmi cualche bel romansino o pure cualche altro libro mi fa proprio un piacere, perchè cui non ce nulla in cuesto ospedale, non è come cuello della croce rossa di Forlì....».

Il pensiero che la modesta opera mia sia ricordata dai noatri soldati, con desiderio e con rimpianto, mi procura tale conforto che vale a compensarmi di tante amarezze, inevitabili nella vita, anche quando le nostre azioni sono guidate unica mente dal desiderio di far del bene.

L’amico del Trentino non fu il solo veneto al quale mandassi libri, dopo la partenza dall’ospedale di Forlì: giacchè anche i Veneti figurano tra i miei assidui lettori, pur senza quell’ardore, che ebbi occasione di rilevare nei romagnoli.

Gentili e miti in tutte le manifestazioni dei loro sentimenti, si compiacevano di passare qualche ora, sfogliando un libro o un giornale illustrato, ed esprimevano i loro giudizi, dicendo con quella grazia speciale, che caratterizza la loro regione: