Voci della Grande Guerra

Tutta la guerra: antologia del popolo italiano sul fronte e nel paese Frase: #32

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AutorePrezzolini, Giuseppe
Professione AutoreScrittore, giornalista
EditoreR. Bemporad
LuogoFirenze
Data1918
Genere TestualeMemorie
BibliotecaBiblioteca Comunale di Trento
N Pagine TotXV, 398
N Pagine Pref15
N Pagine Txt398
Parti Gold2-405
Digitalizzato OrigNo
Rilevanza2/3
Copyright

Contenuto

E sarebbe bastato:

O vivere ancora ed agire:

Passava in me un pallido riflesso di quella divina agonia che solamente un Dio potè portare in una notte mortale, sopra una montagna terrestre, gravato di tutto l’umano affanno.

Il sole disparve dietro i calcari roventi di monte Kozliak e di Pleca; tremò la stella polare sull’anonima quota duemilacinquantadue, sbrecciato baluardo dell’Austria; sbocciò Cassiopea la sua M simbolica entro il canalone della morte, sul fosco violaceo Rudeci Rob, sull’aguzzo profilo del Moznik, contro cui avevamo gettato l’onda dei battaglioni alpini che vi si era rappresa, aggrappata disperatamente a mezza costa in attesa dell’ultimo slancio.

Il timo odorava acutissimo in mezzo a quel nero, sparso di tenui sospiri;

la neve s’adeguava alle rocce in una sola sfumatura indistinta.

Che pace nelle cose, che stanchezza mortale nelle nostre ginocchia: