Voci della Grande Guerra

Tutta la guerra: antologia del popolo italiano sul fronte e nel paese Frase: #89

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AutorePrezzolini, Giuseppe
Professione AutoreScrittore, giornalista
EditoreR. Bemporad
LuogoFirenze
Data1918
Genere TestualeMemorie
BibliotecaBiblioteca Comunale di Trento
N Pagine TotXV, 398
N Pagine Pref15
N Pagine Txt398
Parti Gold2-405
Digitalizzato OrigNo
Rilevanza2/3
Copyright

Contenuto

La sua faccia bianca era rivolta al cielo con una serenità indicibile.

Non provai compassione per quell’uomo morto, perchè, finchè dura la battaglia, tutti siamo morti nello spirito, ma sentii davanti a lui, più che non avessi mai fatto, la gravità del sicrifizio che la salute del mondo in questa ora richiede.

In fondo a quel piano biancheggiavano i muri in ruina, Rutarsce, sotto uno dei quali trovammo annidati molti soldati nostri e il maggiore che li comandava.

Di su quelle macerie, e nonostante un ronzio di pallottole che una delle mitragliatrici superstiti avventava su noi di verso Gabrije, Casati ed io potemmo ammirare nel suo insieme la scena sublime.

Senza che si potesse comprender come, un’atmosfera di solennità e di trionfo s’era già creata intorno a tutto ciò che ci circondava.

Una luce come di storia e di gloria splendeva sul paesaggio quasi emanando dalle stesse cose inanimate di quella piaggia.

Si sarebbe detto che quella stoppia spera, desolata si fosse arricchita a un tratto della forza suggestiva propria ai luoghi consacrati nei secoli dal dolore, dall’eroismo e dalla bellezza, tanto era ardente e grandiosa la malinconia che da essa montava alla nostra anima.