Voci della Grande Guerra

Tutta la guerra: antologia del popolo italiano sul fronte e nel paese Frase: #62

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AutorePrezzolini, Giuseppe
Professione AutoreScrittore, giornalista
EditoreR. Bemporad
LuogoFirenze
Data1918
Genere TestualeMemorie
BibliotecaBiblioteca Comunale di Trento
N Pagine TotXV, 398
N Pagine Pref15
N Pagine Txt398
Parti Gold2-405
Digitalizzato OrigNo
Rilevanza2/3
Copyright

Contenuto

Erano straordinari, quegli ufficiali, per la diversità del loro aspetto e carattere.

Alcuni, veri militari, agivano, si movevano, rispondevano alle domande rivolte loro dal maggiore Casati, con la dignità inerente al loro grado, altri, poveri diavoli in divisa, umiliati, avviliti, si comportavano come schiavi sotto la ferula.

Ma più straordinario di tutti si mostrò nn capitano, ex banchiere, come disse, e tipo di pretto tedesco, con barba bionda e occhiali, grossolano, mancante assolutamente del senso del ridicolo, il quale dopo avere in modo formale protestato perchè i carabinieri gli avevano tolto un binocolo che aveva, intendeva di stabilire che, quel binocolo essendo un oggetto di sua proprietà personale, l’averglielo tolto costituiva «un’illegalità:».

È difficile dire quanta allegria suscitasse in Casati e in me codesta elegante questione di diritto intavolata in simili circostanze, sotto il volo dei proiettili, da uno di codesti bruti che da tre anni vanno diguazzando nei massacri e nei ladrocini.

Ne ridemmo a lungo, e credo che ne rideremo ogni volta ci verrà fatto di ricordarcene insieme.

Un altro originale l’avevamo trovato due o tre giorni innanzi, tra i primi prigionieri che avevamo fatto al principio dell’azione.

Quello però era un soldato sbilenco, scialbo, con una faccia patita e assonnata da idiota, affogato nel suo gran pastrano come un ragazzo in quello di un babbo erculeo.