Voci della Grande Guerra

Tutta la guerra: antologia del popolo italiano sul fronte e nel paese Frase: #15

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AutorePrezzolini, Giuseppe
Professione AutoreScrittore, giornalista
EditoreR. Bemporad
LuogoFirenze
Data1918
Genere TestualeMemorie
BibliotecaBiblioteca Comunale di Trento
N Pagine TotXV, 398
N Pagine Pref15
N Pagine Txt398
Parti Gold2-405
Digitalizzato OrigNo
Rilevanza2/3
Copyright

Contenuto

17 agosto.

Per un ordine improvviso lasciammo ieri notte la nostra trincea dove ci dette il cambio un altro battaglione.

Come i subentranti non riuscivano a muoversi nell’inevitabile ingombro con le necessarie cautele e facevano anzi un rumore considerevole, gli austriaci si accorsero a un tratto di ciò che avveniva e cominciarono a sparare sulla trincea e sulle mulattiere che vi conducono.

Raffiche di mitragliatrici, di shrapnels a quello Dio e persino due o tre colpi che non si sa se di bombarde o di «spezzoni».

Per fortuna però non offesero nessuno e la burrasca passò tra i frizzi e le risa della truppa che potò iniziare tranquillamente la marcia verso l’una, ma come la notte era buia non fu senza difficoltà e avventure.

Per le stesse vie incerte, malagevoli, cominciammo a inerpicarci su per la montagna dalla quale eravamo discesi su per giù alla stessa ora pochi giorni fa.

Si trattava di raggiungere questi sbancamenti scavati qui sul rovescio occidentale del Cucco, ad angolo morto, dove dovremo aspettare ammassati in uno spazio di pochi metri quadrati un altro ordine, quello di avanzare.