Voci della Grande Guerra

Tutta la guerra: antologia del popolo italiano sul fronte e nel paese Frase: #8

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AutorePrezzolini, Giuseppe
Professione AutoreScrittore, giornalista
EditoreR. Bemporad
LuogoFirenze
Data1918
Genere TestualeMemorie
BibliotecaBiblioteca Comunale di Trento
N Pagine TotXV, 398
N Pagine Pref15
N Pagine Txt398
Parti Gold2-405
Digitalizzato OrigNo
Rilevanza2/3
Copyright

Contenuto

ma è primavera oramai e tra le fronde verdi è pieno di uccelletti;

e di notte l’usignuolo riempie l’aria di canto, che trova orecchie tanto più aperte e animo tanto più sensibile in chi passeggia su e giù per la trincea a sorvegliar lavori, a non lasciar dormire vedette, a tenere sveglio se stesso, e in questo alcun po’deserto si sente.

Le altre distrazioni sono girare un po’, quando si trova modo, nel dedalo delle nostre linee: trincee, camminamenti, piazzuole; e uscirne di notte e magari anche di giorno, che non è nè difficile nè pericoloso; e di tanto in tanto tirar qualche bomba col lanciabombe; e qualche volta rivedere un legionario romano nelle trincee dei fantaccini del 1916, ponendo a un di questi un elmo sulla testa e nell’altra il «gladium» ch’è la sciabola baionetta.

Ma la compagnia più dolce e più confortevole sono sempre il pensiero della guerra e dell’Italia, la vista di Gorizia (pur troppo, in tre mesi dacchè siam qui, rimasti troppo soltanto un pensiero e una vista vicino - lontana) e il pensiero di voi e la conversazione dell’animo e della penna con voi.

Che se poi questa conversazione riunisce voi e l’Italia, allora son desti l’animo e tutta la mente più che mai.

Penso a quello che il papà dice del discorso che vorrebbero tenesse e che terrebbe sul Ladini.

Il papà sa come proprio la questione del Ladini sia uno dei miei più ardenti argomenti di interesse italiano....