Voci della Grande Guerra

Tutta la guerra: antologia del popolo italiano sul fronte e nel paese Frase: #4

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AutorePrezzolini, Giuseppe
Professione AutoreScrittore, giornalista
EditoreR. Bemporad
LuogoFirenze
Data1918
Genere TestualeMemorie
BibliotecaBiblioteca Comunale di Trento
N Pagine TotXV, 398
N Pagine Pref15
N Pagine Txt398
Parti Gold2-405
Digitalizzato OrigNo
Rilevanza2/3
Copyright

Contenuto

Giosue Borsi.

Giosue Borsi, nato il 10 giugno 1888 a Livorno e morto il 10 novembre 1915 volontario di guerra a Zagora, ebbe a compare il Carducci:

battesimo pagano, che gli stette sopra la fronte come un’aureola simbolica quando l’educazione paterna e una certa disposizione d’ingegno lo portarono agli studi, anzi alla venerazione delle belle lettere, alla coltura linguaia, alla composizione elegante e più preoccupata del verbo pulito e di buona schiatta che del pensiero sano e operante.

Dall’essere un pedante o un cruscante morto, lo salvò la vivacità del suo ingegno, rapidissimo nell’apprendere e vivacissimo nell’esprimere, con una certa tendenza a quello spirito un po’leggero ma che piace, a quelle forme accettate e facili che colpiscono il pubblico, ed anche la sua capacità grandissima di dicitore, di lettore e persino di attore, che lo resero, in un certo tempo, l’idolo di molti salotti un po’letterari di Firenze e di Milano, dove queste sue qualità non erano meno importanti della sua eleganza nel vestire e della sua piacevolezza nel conversare.

Abituato all’elogio, sorpreso da una fama ottenuta senza grande sforzo, come avviene a tutti i giovani di ingegno precoce e di qualità brillanti, aveva nel suo aspetto e nel suo modo di scrivere un non so che di estremamente spigliato e disinvolto, una sicurezza raddoppiata dal possesso pieno della lingua, un fare che rivelava l’orgoglio naturale di chi era ricco di splendide facoltà e non aveva ancora incontrato nella sua via il dolore, i contrasti, il lutto, di chi ancora non aveva ricevuto qualcuna di quelle dure lezioni che conducono al travaglio del pensiero e all’esame severo di sè.

Senonchè ecco piombare sciagure sulla sua famiglia.

Muore nel 1910, improvvisamente, il padre;