Voci della Grande Guerra

Tutta la guerra: antologia del popolo italiano sul fronte e nel paese Frase: #67

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AutorePrezzolini, Giuseppe
Professione AutoreScrittore, giornalista
EditoreR. Bemporad
LuogoFirenze
Data1918
Genere TestualeMemorie
BibliotecaBiblioteca Comunale di Trento
N Pagine TotXV, 398
N Pagine Pref15
N Pagine Txt398
Parti Gold2-405
Digitalizzato OrigNo
Rilevanza2/3
Copyright

Contenuto

Salirono alla impervia linea di confine, quando ancora la neve seppelliva sotto uno strato di molti metri tutta la montagna.

Andavano ad attuare un compito nel quale i criteri, i sistemi della guerra moderna si alternavano, si confondevano con quelli dell’antica.

Dovean saper fare la guerra garibaldina con la marcia veloce, fulminea; la guerra giapponese col preparare l’insidia della trincea, del reticolato, col vincere la trincea, il reticolato, la ridotta nemica.

Quel che essi riuscirono a fare nell’ultima settimana del maggio decise delle sorti della guerra in tutta la regione alpina, nel Trentino, come in Carnia, come nell’alto Isonzo.

Il generalissimo annunciava col suo stile serrato che ovunque dallo Stelvio al mare la nostra avanzata, oltre la frontiera, era avvenuta.

Il che voleva dire che eravamo riusciti a imporre noi all’avversario il luogo e il modo del combattimento.

Ovunque dopo il primo urto, dopo la prima corsa, ci trovammo alla meta che il Comando Supremo s’era prefissa.