Voci della Grande Guerra

Discorsi per la guerra Frase: #69

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AutoreOrlando, Vittorio Emanuele
Professione AutorePolitico, giurista
EditoreBiblioteca della rivista "L'Eloquenza"
LuogoRoma
Data1919
Genere TestualeDiscorsi
BibliotecaBiblioteca di Area Giuridico Politologica "Circolo Giuridico" Siena
N Pagine TotXVI, 287
N Pagine Pref16
N Pagine Txt287
Parti Gold1-17
Digitalizzato OrigNo
Rilevanza2/3
Copyright

Contenuto

E considerate ancora:

nel secondo periodo (perchè nel primo periodo preparatorio tutte le nazioni hanno delle leggi repressive dello spionaggio per il tempo di pace) nel secondo periodo, in cui si sente il bisogno di accentuare ancora di più la difesa, trovate una distinzione nel gruppo delle sei grandi potenze europee, distinzione che non è fra popoli più o meno liberali, — perché troviamo l’lnghilterra fra gli Stati che fanno una seconda legge ancora più severa per reprimere lo spionaggio — ma una distinzione di carattere etnico.

Sono i due popoli latini che non fanno una nuova legge ancora più severa.

Abbondano i tentativi in Italia e in Francia, ma i tentativi non si traducono in leggi definitive, per quel carattere latino, cui accennava l’onorevole Ciccotti ieri: carattere facilone, fiducioso, che lascia correre, che lascia passare, che rinunzierebbe oggi magari ad una provvidenza necessaria in difesa del paese, perchè attratto, affascinato dalla parola eloquente dell’onorevole Bentini, che quasi faceva pentire anche me di avere presentato questo disegno di legge.

(Ilarità.

— Vive approvazioni).

E per quanto riguarda questa legge, siccome l’onorevole Lucci ieri mi rimproverava di aver presentato delle disposizioni più severe e feroci di quelle che citava, fra cui la legge inglese...