Voci della Grande Guerra

Discorsi per la guerra Frase: #8

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AutoreOrlando, Vittorio Emanuele
Professione AutorePolitico, giurista
EditoreBiblioteca della rivista "L'Eloquenza"
LuogoRoma
Data1919
Genere TestualeDiscorsi
BibliotecaBiblioteca di Area Giuridico Politologica "Circolo Giuridico" Siena
N Pagine TotXVI, 287
N Pagine Pref16
N Pagine Txt287
Parti Gold1-17
Digitalizzato OrigNo
Rilevanza2/3
Copyright

Contenuto

Parecchi colleghi, invece, hanno qui fatto entrare la politica, non in modo derivato, ma in modo originario;

il progetto è diventato l’occasione per parlare di tantissime cose.

Mi rendo perfettamente conto (e questa mia avvertenza non abbia nessun pensiero recondito di censura e tanto meno d’ironia) mi rendo conto come, nell’ora tragica che si traversa, a quel dovere di coercizione che tutti dobbiamo sentire, ma, più di tutti, noi, su cui grava così immane responsabilità contro tale coercizione del proprio sentimento si resi sta, e si lasci erompere infrenato il sentimento.

Ma, evidentemente, io debbo discutere della legge, che vi abbiamo presentata, e non posso quindi seguire l’amico personale Ciccotti nelle escursioni che, per altro con un forte e bel discorso, egli ha fatto nel mondo classico di Pindaro e nel mondo romantico delle Ondine, all’aure di quel Favonio che egli ha rimesso in circolazione dopo che per qualche tempo era uscito di corso.

(Si ride).

Possiamo affermare, con serena coscienza, che a quello che è piaciuto chiamare bluff, e che non si può tradurre con la parola spolvero (bisogna ricorrere alla parafrasi «montatura accompagnata da canzonatura» dico canzonatura, memore di quel tal cardinale) (ilarità), a questa accusa non abbiamo dato ragionevole pretesto.

Ci si è rimproverato il titolo.