Voci della Grande Guerra

Tutta la guerra: antologia del popolo italiano sul fronte e nel paese Frase: #82

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AutorePrezzolini, Giuseppe
Professione AutoreScrittore, giornalista
EditoreR. Bemporad
LuogoFirenze
Data1918
Genere TestualeMemorie
BibliotecaBiblioteca Comunale di Trento
N Pagine TotXV, 398
N Pagine Pref15
N Pagine Txt398
Parti Gold2-405
Digitalizzato OrigNo
Rilevanza2/3
Copyright

Contenuto

Questa guerra è la prima comunione nella lotta e nel sangue che l’Italia compie.

Essa sola, lasciando in tutte le famiglie lutti e memorie, glorie e passioni, crea una tradizione militare e nazionale.

Quelle vantate in molti libri scolastici sono e infinitamente meno importanti e infinitamente falsificate per farle apparire nazionali.

È tempo che sian tutti persuasi non essere figura nazionale Pietro Micca piemontese, nè Balilla genovese, nè Pier Capponi fiorentino; non guerre nazionali quelle dei Comuni, campaniliste, o quelle delle Signorie, personali.

E le guerre del risorgimento, se pure meritano tutta la nostra reverenza e considerazione, non rappresentavano, come udremo nella presente antologia ripetere da storici di valore, nè una partecipazione di tutte le classi nè un sacrificio tale da esser paragonate, prese tutte quante insieme, ad una sola delle battaglie di oggi.

È semplicemente ridicolo parlare ai figli di coloro che hanno conquistato Plava, che sono saliti sul Monte Nero, che hanno passato mesi sul Carso, che hanno difeso il Pasubito, della battaglia della Cernaia dove morirono diciotto, dico diciotto di numero, piemontesi.

Piuttosto, mi si farà osservare che questa guerra non si presta, come quelle, al racconto.