Voci della Grande Guerra

Taccuino di Caporetto : Diario di guerra e di prigionia (ottobre 1917-aprile 1918) Frase: #1908

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AutoreGadda, Carlo Emilio
Professione AutoreScrittore
EditoreGarzanti
LuogoMilano
Data1991
Genere TestualeDiario
BibliotecaBiblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena
N Pagine Tot149
N Pagine Pref
N Pagine Txt149
Parti Gold13-131
Digitalizzato OrigNo
Rilevanza2/3
Copyright

Contenuto

Io volevo sperare ancora, non dico speravo.

La necessità delle decisioni, la responsabilità di condotta mi tolse in quei momenti di soffrire troppo del vicino pericolo.

Riprendemmo ancora una volta il ciglio del fiume, nel bel sole meridiano che la stanchezza e il dolore ci impedivano di benedire, se bene ci riscaldasse dopo le lunghe piogge e la tormenta della notte. —

Così marciando avvistammo sul bellissimo stradale della sponda opposta una fila di soldati neri, che provenivano da Caporetto, preceduti da alcuni a cavallo;

il cuore mi s’allargò pensando che fossero nostri rincalzi, e al momento quell’uniforme nera mi fece pensare (che stupido) ai bersaglieri;

non pensavo che questi, in combatt., hanno l’uniforme grigio verde.

Al dubbio espresso da alcuni gridai: