Voci della Grande Guerra

Taccuino di Caporetto : Diario di guerra e di prigionia (ottobre 1917-aprile 1918) Frase: #1755

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AutoreGadda, Carlo Emilio
Professione AutoreScrittore
EditoreGarzanti
LuogoMilano
Data1991
Genere TestualeDiario
BibliotecaBiblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena
N Pagine Tot149
N Pagine Pref
N Pagine Txt149
Parti Gold13-131
Digitalizzato OrigNo
Rilevanza2/3
Copyright

Contenuto

Ci fermammo, poco sopra Rauna, a bere a una fontana e a permettere ai soldati sfiniti di riprender fiato:

bevvi anch’io avidamente e feci cavar del pane a Sassella.

Rimettendoci in cammino sbocconcellai un po’di pane e mi scolai in bocca il residuo di marmellata della scatoletta aperta il giorno innanzi:

divisi il poco rimasto con Sassella.

Egli aveva il mio sacco da montagna contenente sapone, spugna, un po’di pane, macchinetta fotografica, ecc. — e portava credo delle coperte.

Era pure stanco, addoloratissimo, senza parole e aveva quell’automatismo di movimenti proprio delle persone fulminate:

aveva la voce bassa, roca, stanca. —