Voci della Grande Guerra

Taccuino di Caporetto : Diario di guerra e di prigionia (ottobre 1917-aprile 1918) Frase: #1565

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AutoreGadda, Carlo Emilio
Professione AutoreScrittore
EditoreGarzanti
LuogoMilano
Data1991
Genere TestualeDiario
BibliotecaBiblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena
N Pagine Tot149
N Pagine Pref
N Pagine Txt149
Parti Gold13-131
Digitalizzato OrigNo
Rilevanza2/3
Copyright

Contenuto

con delle buone bombe a mano mi sarei sentito sicuro di difendere la nostra posizione.

Temevo anche, e ciò aumentava la mia responsabilità e difficoltà, di sparare sui nostri perché non si dimentichi che sotto di noi correvano la prima e 2.a linea, e che nessun colpo di fucile avevo sentito.

Avrei avuto ragione di credere che le linee fossero ancora occupate dai nostri:

ma il nessun rumore, e l’ambasciata di Raineri mi fecero quasi certo di essere alla prima linea. —

In tal caso il mio animo era pieno d’amarezza, perché con una sola sezione e con la fitta nebbia non potevo certo presumere di mantenere il Krasji.

A destra c’era la 3.a, ma a sinistra, verso la 6.a batt. l’unico riparo era lo strapiombo.

Tuttavia la coscienza del mio dovere, lontanamente e sempre compiuto in 2 anni di guerra, mi dette la pace (per i riguardi personali) in questo triste e difficile momento. —