Voci della Grande Guerra

Taccuino di Caporetto : Diario di guerra e di prigionia (ottobre 1917-aprile 1918) Frase: #1561

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AutoreGadda, Carlo Emilio
Professione AutoreScrittore
EditoreGarzanti
LuogoMilano
Data1991
Genere TestualeDiario
BibliotecaBiblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena
N Pagine Tot149
N Pagine Pref
N Pagine Txt149
Parti Gold13-131
Digitalizzato OrigNo
Rilevanza2/3
Copyright

Contenuto

la nebbia impediva la vista dello Slatenik, non che delle antiche posizioni avversarie.

Cercavamo con inquietudine il sottostante bosco con lo sguardo, ma la nebbia ci permetteva di scorgere i primi alberi soltanto. —

Due specialmente erano le mie afflizioni:

quella di vedermi capitar sotto improvvisamente gli austriaci, e quella di non avere le bombe a mano che erano state promesse al comandante della 8.a;

con delle buone bombe a mano mi sarei sentito sicuro di difendere la nostra posizione.

Temevo anche, e ciò aumentava la mia responsabilità e difficoltà, di sparare sui nostri perché non si dimentichi che sotto di noi correvano la prima e 2.a linea, e che nessun colpo di fucile avevo sentito.

Avrei avuto ragione di credere che le linee fossero ancora occupate dai nostri: