Voci della Grande Guerra

Taccuino di Caporetto : Diario di guerra e di prigionia (ottobre 1917-aprile 1918) Frase: #1526

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AutoreGadda, Carlo Emilio
Professione AutoreScrittore
EditoreGarzanti
LuogoMilano
Data1991
Genere TestualeDiario
BibliotecaBiblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena
N Pagine Tot149
N Pagine Pref
N Pagine Txt149
Parti Gold13-131
Digitalizzato OrigNo
Rilevanza2/3
Copyright

Contenuto

Riferirono che mentre erano nel baracchino dei capi pezzo, e mentre il sergente Gandola distribuiva il tabacco (arrivato col caffè) una granata era esplosa in pieno all’altezza del loro viso fulminando il soldato Zuppini Fedele e ferendo Gandola.

La notizia e l’aspetto dei due scosse anche gli altri soldati e addolorò noi due ufficiali.

Io non ero gran che commosso:

Magnaboschi e Carso erano i miei precedenti. —

Sopraggiunse Gandola, col viso in più parti ferito da piccole schegge e alquanto sanguinante ma nulla di grave;

il bravo sergente, dopo il sinistro, aveva contato i presenti ed era balzato in trincea per vedere se nessun altro mancasse. —

Riferì che solo quello era morto.