Voci della Grande Guerra

Taccuino di Caporetto : Diario di guerra e di prigionia (ottobre 1917-aprile 1918) Frase: #1514

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AutoreGadda, Carlo Emilio
Professione AutoreScrittore
EditoreGarzanti
LuogoMilano
Data1991
Genere TestualeDiario
BibliotecaBiblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena
N Pagine Tot149
N Pagine Pref
N Pagine Txt149
Parti Gold13-131
Digitalizzato OrigNo
Rilevanza2/3
Copyright

Contenuto

Tuttavia le armi erano pronte a sparare. —

Avrei desiderato sapere come si svolgeva l’attacco, a che punto i nemici eran giunti.

Ma nulla si vedeva, notizie non arrivavano, e colpi di fucile non ne sentii, e nemmeno ne sentirono i miei soldati.

Ciò soprattutto è testimonio certo del cattivo contegno della prima linea della brigata Genova. —

Cap. 23.

Intanto un episodio doloroso aveva colpito anche la nostra comp. —

Prima che partisse Raineri, verso le 11, De Candido, l’armaiolo cadorino della 3.a, cl. 95, un biondo farabuttoide ma buono e coraggioso, e il soldato Archetti Francesco di Siliano (isola del lago d’Iseo) vennero correndo in galleria, dopo poco che io avevo lasciato la 3.a Sezione e mentre conferivo con Cola sul collegamento da stabilire con la 2.a Sez.