Voci della Grande Guerra

Taccuino di Caporetto : Diario di guerra e di prigionia (ottobre 1917-aprile 1918) Frase: #1485

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AutoreGadda, Carlo Emilio
Professione AutoreScrittore
EditoreGarzanti
LuogoMilano
Data1991
Genere TestualeDiario
BibliotecaBiblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena
N Pagine Tot149
N Pagine Pref
N Pagine Txt149
Parti Gold13-131
Digitalizzato OrigNo
Rilevanza2/3
Copyright

Contenuto

dove potesse ricoverare i serventi che non erano di guardia dal freddo. —

Invece di mettersi lì, si misero addirittura nel baracchino dei capi pezzo, meglio costruito e più caldo.

I capi pezzi erano naturalmente ai pezzi. —

Questi luoghi tutti, cioè il rovescio dello spartiacque su cui c’era l’8.a batteria, erano fortemente battuti e apparivano costellati di buche granate. —

Gli austriaci tiravano grosse granate a tempo, da 105, con scoppio nero e cariche di polvere gialla (inglesi la chiam. perthite) che usano contro aerei.

Il tiro era aggiustatissimo contro i pezzi da 75 e le loro feritoie, contro il mio catino e la mia casetta.

Lo scoppio variava da 5 — a 10 metri dal suolo.