Voci della Grande Guerra

Taccuino di Caporetto : Diario di guerra e di prigionia (ottobre 1917-aprile 1918) Frase: #1472

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AutoreGadda, Carlo Emilio
Professione AutoreScrittore
EditoreGarzanti
LuogoMilano
Data1991
Genere TestualeDiario
BibliotecaBiblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena
N Pagine Tot149
N Pagine Pref
N Pagine Txt149
Parti Gold13-131
Digitalizzato OrigNo
Rilevanza2/3
Copyright

Contenuto

Poi andai a veder sparare i pezzi della batteria, che fecero un fuoco intensissimo contro il coccuzzolo del Vrsic:

sapemmo poi che un attacco nemico era stato tentato alle nostre posizioni del Vhrsic, ma tosto respinto. —

Poi salii a vedere la 3.a sezione, sotto fuoco intenso, sempre secondo il concetto che l’ufficiale deve esporsi per animare e tranquillare i soldati.

La 3.a sezione, comandata dal bravo sergente Gandola Giuseppe, cl. 93, proveniente dal batt. Morbegno, nativo di Bellagio, muratore, funzionava benissimo.

I soldati erano infreddoliti e mostravano un po’d’impressione, ma non erano affatto scossi.

Le armi erano postate, la sezione totalmente scoperta. —

Io visitai l’arma di destra (presso l’oss. della batteria) in trincea, e non esitai a recarmi saltando a quella di sinistra, che era in una postazione fuori della trincea, isolata, a cui bisognava andare totalmente scoperto. —