Voci della Grande Guerra

Taccuino di Caporetto : Diario di guerra e di prigionia (ottobre 1917-aprile 1918) Frase: #866

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AutoreGadda, Carlo Emilio
Professione AutoreScrittore
EditoreGarzanti
LuogoMilano
Data1991
Genere TestualeDiario
BibliotecaBiblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena
N Pagine Tot149
N Pagine Pref
N Pagine Txt149
Parti Gold13-131
Digitalizzato OrigNo
Rilevanza2/3
Copyright

Contenuto

Vedo sfumare i pochi soldi che mi rimangono;

la fame cresce, la debolezza fisica mi prende sempre più, e il gennaio si avvicina coi suoi rigori implacabili.

Le mie spalle e le mie braccia scarnite, il mio cuore dal debole battito, le gambe lente, la mente confusa fanno di me un automa, che vive per quel rimasuglio d’egoismo che è nel fondo bruto di ciascuno di noi. —

Oggi ebbi anche il dolore di saper da Cola ch’egli rimarrà qui, con certezza;

mentre noi partiremo, si dice per l’Hannover.

Egli ha trovato, con la sua felice attività, un posticino, come Raspaldo e Bruno, da scritturale o magazziniere, qui alla fortezza, per tutto il periodo in cui gli ufficiali italiani prigionieri saranno qui di passaggio.

Dormirà in una cameretta separata, e mangerà abbondantemente. —