Voci della Grande Guerra

Le scarpe al sole: cronaca di gaie e tristi avventure d’alpini, di muli e di vino Frase: #983

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AutoreMonelli, Paolo
Professione AutoreScrittore, giornalista
EditoreL. Cappelli
LuogoBologna
Data1921
Genere TestualeMemorie
BibliotecaThe University of Connecticut Libraries (Internet Archive)
N Pagine Tot227
N Pagine Pref
N Pagine Txt227
Parti Gold[122-131] [1-121] [132-229]
Digitalizzato Orig
Rilevanza3/3
Copyright

Contenuto

— Già vidi cadaveri gonfî verdi sull’acque immobili dei laghi fissare con occhi sbarrati l’indifferenza dei cieli.

Ancora una partenza.

Se la serena vista delle montagne aveva lenito, talvolta, lo spasimo, si riaffonderà più netto domani per la partenza, nel viaggio sotto la scorta delle baionette, schiavi sotto l’occhio curioso del nemico — affamato lacero sconfitto, sì — ma libero.

All’arrivo a Sigmundsherberg una zaffata che prende alla gola di uggioso di nauseabondo di costretto, che emana dai corridoi infiniti e puzzolenti, dalla turba dei prigionieri, dall’ininterrotto calpestio d’un gregge affaticato a procurar cibo ed agi alla sua povera vita vuota.

E non s’indovinano i puri, gli sdegnosi, frementi nella squallida folla che pullula nel baraccone.

Il mio vicino strimpella monotonamente per ore ed ore sulla chitarra motivi da operetta, da osteria, da folla domenicale stipata a prender il gelato s' una piazza polverosa.

Al di là della parete m’è ignoto il viso, non l’anima del prigioniero esasperante.