Voci della Grande Guerra

Le scarpe al sole: cronaca di gaie e tristi avventure d’alpini, di muli e di vino Frase: #941

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AutoreMonelli, Paolo
Professione AutoreScrittore, giornalista
EditoreL. Cappelli
LuogoBologna
Data1921
Genere TestualeMemorie
BibliotecaThe University of Connecticut Libraries (Internet Archive)
N Pagine Tot227
N Pagine Pref
N Pagine Txt227
Parti Gold[122-131] [1-121] [132-229]
Digitalizzato Orig
Rilevanza3/3
Copyright

Contenuto

tetto rosso, prato verde, cielo violetto e luna gialla che leva dietro gli alberi grandi, crudezza di colori come nell’acquarello giapponese di Utamaro.

Nel cuore un taglio netto, senza refrigerio di sangue, spietato.

Sere d’oro uguale sulle ultime cime, mentre nuvole procellose cavalcavano per il cielo alto, e ferite recenti fluivano in porpora viva.

Poi quell’oro diveniva un caldo lampeggìo di rame venato di giallo — crepuscoli di guerra sulle alpi di Fiemme.

E lo stagno nel fondo della valle già monotona era un lucido occhio fiso a quella festa dei cieli a cui s’affrettavano dal mattino le felici nuvole libere.

Dunque solo colori di nuvole o eco di campani accorati — non altro in questa lacunosa cronica di sensazioni.

E che altro: