Voci della Grande Guerra

Le scarpe al sole: cronaca di gaie e tristi avventure d’alpini, di muli e di vino Frase: #862

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AutoreMonelli, Paolo
Professione AutoreScrittore, giornalista
EditoreL. Cappelli
LuogoBologna
Data1921
Genere TestualeMemorie
BibliotecaThe University of Connecticut Libraries (Internet Archive)
N Pagine Tot227
N Pagine Pref
N Pagine Txt227
Parti Gold[122-131] [1-121] [132-229]
Digitalizzato Orig
Rilevanza3/3
Copyright

Contenuto

Bisogna tentare di nuovo la fuga.

«Lungo è il cammino, ma l’amore è forte».

A sera, giù per i muraglioni, giù per la collina scoscesa, valicato il reticolato, nel lume lunare, ancora libero, verso la Patria.

E, se dopo questi giorni di libertà sono riacchiappato, ed ammanettato, e perquisito, e tramutato di carcere in carcere fino alla mia vecchia prigione di Salisburgo, porto con me tanta freschezza di libertà di cui abbeverai polmoni e sensi nelle notti di marcia:

Nel candore lunare, per le strade ghiacciate, qua e là l’invisibile rombo dei torrenti seppelliti dalla neve, chiusa la valle dal puro diadema delle alte cime, l’andare era leggero e trepido come un’ebbrezza continua.

Ho bevuto alle acque dei fiumi.

Ho dormito le giornate seppellito nelle foglie secche dei tabià, nel fieno delle alpi, rabbrividendo talvolta per avervi udito frugar dentro il forcone del Tirolese.