Voci della Grande Guerra

Le scarpe al sole: cronaca di gaie e tristi avventure d’alpini, di muli e di vino Frase: #681

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AutoreMonelli, Paolo
Professione AutoreScrittore, giornalista
EditoreL. Cappelli
LuogoBologna
Data1921
Genere TestualeMemorie
BibliotecaThe University of Connecticut Libraries (Internet Archive)
N Pagine Tot227
N Pagine Pref
N Pagine Txt227
Parti Gold[122-131] [1-121] [132-229]
Digitalizzato Orig
Rilevanza3/3
Copyright

Contenuto

Pace, finalmente, dopo il tambureggiare di tutto il giorno, e felice Porro che va ferito all’ospedale...

chè non lo intrappoleranno lui, come temiamo per noi.

Nel mare di corallo e di viola della sera si sommergono le alpi perdute, si attenuano le dolomiti di fiamma.

Sul monte Grappa i bagliori del lungo bombardamento assumono una nitidezza di stelle sull’azzurro del monte, quasi spoglio di neve in questa ostinata primavera — alleata del nemico.

L’esaltazione del mio posto di combattente d’avanguardia, sempre, nelle ore più gravi, stasera cede ad una stanchezza un po’grave, fatta di presentimenti, di nostalgie, di ricordi suscitati senza sforzo dall’ora di viola e d’azzurro.

Non c’è più, in me, da un pezzo, la presuntuosa certezza di sopravvivere.

Troppo si prolunga la guerra, troppi se ne sono andati e se ne vanno ogni giorno per la via tenebrosa della rinuncia.