Voci della Grande Guerra

Le scarpe al sole: cronaca di gaie e tristi avventure d’alpini, di muli e di vino Frase: #530

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AutoreMonelli, Paolo
Professione AutoreScrittore, giornalista
EditoreL. Cappelli
LuogoBologna
Data1921
Genere TestualeMemorie
BibliotecaThe University of Connecticut Libraries (Internet Archive)
N Pagine Tot227
N Pagine Pref
N Pagine Txt227
Parti Gold[122-131] [1-121] [132-229]
Digitalizzato Orig
Rilevanza3/3
Copyright

Contenuto

Gai lavoratori, ai quali basta iniziare qualchecosa perché s’innamorino dell’opera, e portano in tutto una logica e serena perfezione;

e lisciano con cura i travi e squadrano a filo le pietre, felici di ritrovare gli arnesi della loro fatica da borghesi, felici di mostrare al capitano che con un colpo solo di mazza dato giusto spaccano il sasso in due (gli dànno prima qualche tastatina attorno, e si consigliano serii), felici delle tavole che si segano essi stessi dal tronco d’abete con gesti eleganti e jeratici, e che ammucchiano in piramide vicino alla baracca.

Individui, personalità che si distaccano a una a una dalla massa grigia, e vien raccapriccio a pensare che una pallottola annullerà domani tanto senno semplice, tanto accorto senso della vita.

Limana, caporalmaggiore, grande e bruno, barba quadrata e due occhi dolci e buoni, che ruzzola tronchi come fossero fuscelli;

Tiziano Centa, dal grande barbone rossastro su un viso da quindicenne paffuto, che ci tiene alla sua fama d’essere il più forte soldato della compagnia e s’accanisce a smuover sassi grossi come una botte;

Costa l’esploratore, secco e ruvido, che colpito di ritenuta sulla cinquina per avere perduta la maschera me ne portò alla sera dieci arrangiate chissà dove chiedendo se ero disposto a pagargliene nove;

De Riva il carbonaio, che nel bosco fradicio, sotto la nevicata, con un fiammifero e due cartoline sa suscitare in cinque minuti una fiammata che basta a tutto il plotone;