Voci della Grande Guerra

Le scarpe al sole: cronaca di gaie e tristi avventure d’alpini, di muli e di vino Frase: #496

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AutoreMonelli, Paolo
Professione AutoreScrittore, giornalista
EditoreL. Cappelli
LuogoBologna
Data1921
Genere TestualeMemorie
BibliotecaThe University of Connecticut Libraries (Internet Archive)
N Pagine Tot227
N Pagine Pref
N Pagine Txt227
Parti Gold[122-131] [1-121] [132-229]
Digitalizzato Orig
Rilevanza3/3
Copyright

Contenuto

Bisogna affrettarsi a fare i ricoveri per l’inverno, mandi a prendere tavole, guardi però che ne ho poche, ed armi bene le baracche, si ricordi però che alberi non se ne tagliano, e faccia caverne, guardi però che gelatina non ne ho.

Già.

Qui c’è un buco, mi faccia un osso buco.

Si mandano a prendere tavole al magazzino del Gruppo, me ne dànno dieci, e se non ne potessi rubare una trentina tutte le notti disfacendo i baracchini che sta facendo di giorno il Genio sulla strada del Pagerlok (lavoro di Penelope) starei fresco.

Per tronchi, una pattuglia fuori dei reticolati, cosi sgombriamo anche il campo di tiro.

Sfrondarlo subito, però, il tronco, perchè se il superiore lo vede, gli si possa contare che è vecchio, trovato lì (con che cosa pensa che si armino le baracche:).

Ma chiodi non ce n’è.