Voci della Grande Guerra

Le scarpe al sole: cronaca di gaie e tristi avventure d’alpini, di muli e di vino Frase: #381

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AutoreMonelli, Paolo
Professione AutoreScrittore, giornalista
EditoreL. Cappelli
LuogoBologna
Data1921
Genere TestualeMemorie
BibliotecaThe University of Connecticut Libraries (Internet Archive)
N Pagine Tot227
N Pagine Pref
N Pagine Txt227
Parti Gold[122-131] [1-121] [132-229]
Digitalizzato Orig
Rilevanza3/3
Copyright

Contenuto

Ebrietà primaverile di vento dopo la nevicata.

Nuvole spazzine nettano, bianche, il cielo.

Le cime sono nuove e polite.

Ora i morti dell’Ortigara hanno finalmente il loro sepolcro candido.

Ed ecco l’aviatore esce fra le nuvolette buffe degli shrapnells e gli schianti neri della granata (gli alpini la chiamano, questa nera e brutale, el zapatòr), ad inebriarsi più di noi del gaio mattino.

Confitti alla trincea fangosa, lo invidiamo.

Stupore notturno della nevicata, ricamo dei reticolati, soffice mascherata degli abeti: