Voci della Grande Guerra

Le scarpe al sole: cronaca di gaie e tristi avventure d’alpini, di muli e di vino Frase: #57

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AutoreMonelli, Paolo
Professione AutoreScrittore, giornalista
EditoreL. Cappelli
LuogoBologna
Data1921
Genere TestualeMemorie
BibliotecaThe University of Connecticut Libraries (Internet Archive)
N Pagine Tot227
N Pagine Pref
N Pagine Txt227
Parti Gold[122-131] [1-121] [132-229]
Digitalizzato Orig
Rilevanza3/3
Copyright

Contenuto

E lo zappatore Vanz, addossato alla roccia che lo ripara, tira il fiato e commenta quei sibili:

— Le ciama zio zio, e no semo gnanca parenti.

Ma il capitano Vigevani c’è restato.

E poi, via per il vallone dell’Agnelizza colmo di morti, gli scheletri delle battaglie dell’anno passato, i cadaveri gonfi della battaglia di quest’anno che dura da quindici giorni.

Ed un teschio sghignazza, lucido, accanto alla maschera livida di un morto di ieri.

Sul sentiero levigato che debbo percorrere — non c’è altra strada, e anche qui dove m’indugio hanno picchiato dei granatoni — sei sette cadaveri recenti, abbattuti dalle mitragliatrici, ammoniscono.

Eppure, si deve passare.