Voci della Grande Guerra

Le scarpe al sole: cronaca di gaie e tristi avventure d’alpini, di muli e di vino Frase: #1574

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AutoreMonelli, Paolo
Professione AutoreScrittore, giornalista
EditoreL. Cappelli
LuogoBologna
Data1921
Genere TestualeMemorie
BibliotecaThe University of Connecticut Libraries (Internet Archive)
N Pagine Tot227
N Pagine Pref
N Pagine Txt227
Parti Gold[122-131] [1-121] [132-229]
Digitalizzato Orig
Rilevanza3/3
Copyright

Contenuto

gallerie di neve adducono alle tane tiepide scavate nella roccia, antri di oscurità e di tanfo, fatica per la candela forare quell’aria stallia:

là dentro i giacigli per gli uomini che rientrano intirizziti fradici dal servizio.

Non s’è avuto ancora il modo di mandar su il rancio:

la teleferica, appena è pronta, il Cupola vi spara sopra due colpetti messi bene e manda all’aria ogni cosa.

Le corvè con le scatolette arrancano penosamente nella neve fresca, s’aggrappano alla corda fissa per superare quel lastrone sotto il plotone di Benetti.

Quando la neve cessa, e la nebbia scende ad accumularsi sulle valli strette, da quel mare luminoso emergono stupite e fresche le montagne, fanciulle timide che si bagnano in un lago colmo di luce e scoprono alla loro adolescenza acerba piu armoniose curve;

e il sole fluisce biondo sulle creste arrotondate come una capigliatura morbida.