Voci della Grande Guerra

Le scarpe al sole: cronaca di gaie e tristi avventure d’alpini, di muli e di vino Frase: #1517

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AutoreMonelli, Paolo
Professione AutoreScrittore, giornalista
EditoreL. Cappelli
LuogoBologna
Data1921
Genere TestualeMemorie
BibliotecaThe University of Connecticut Libraries (Internet Archive)
N Pagine Tot227
N Pagine Pref
N Pagine Txt227
Parti Gold[122-131] [1-121] [132-229]
Digitalizzato Orig
Rilevanza3/3
Copyright

Contenuto

i bambini, i bocia, giocavano intorno alle fontane, le floride donne bionde attendevano ai gravi lavori da uomo.

I bocia sbarrarono gli occhi sull’alpino italiano che batteva il selciato sonoro, e cessarono i loro giuochi.

Le donne, sorprese, seguirono con occhi intenti l’alpino italiano che le fissava.

Edoardo, ahimè, sebbene riconosciuto pienamente idoneo a servire il Re nella guerra, sebbene da lontana cima scendessi e lontana meta ti prefiggessi, segno indubbio che saldo era il cuore ancora e buone le gambe, ahimè:

gli anni avevano con troppo amore arrotondato il tuo corpo di adipe, segnato i tuoi peli di candore.

Non eri un bellissimo alpino:

più belli ve n’erano al tuo battaglione, che ora dormono sotto Sant’Osvaldo o sulle pendici del Cauriòl, vigilati dai compagni vivi che montano di vedetta.