Voci della Grande Guerra

Le scarpe al sole: cronaca di gaie e tristi avventure d’alpini, di muli e di vino Frase: #1461

Torna alla pagina di ricerca

AutoreMonelli, Paolo
Professione AutoreScrittore, giornalista
EditoreL. Cappelli
LuogoBologna
Data1921
Genere TestualeMemorie
BibliotecaThe University of Connecticut Libraries (Internet Archive)
N Pagine Tot227
N Pagine Pref
N Pagine Txt227
Parti Gold[122-131] [1-121] [132-229]
Digitalizzato Orig
Rilevanza3/3
Copyright

Contenuto

E stasera qualcuno ha incontrato, nel buio delle case, un’ombra massiccia che canticchiava, andando, qualche cosa fra i denti.

La canzonetta era quella famigerata della stradella.

E chi se la canticchiava era il generale.

Andare di trotto con Rondèl che va come un puledro, per la strada liscia che vedevamo di lassù, verso la snella piramide del Cauriòl tutta rosea come un culetto di bambino.

È rosea e snella piramide quella che era orrore ed asprezza di roccia, tane malsicure, cimitero e altare di vittoria, seme di pidocchi con la croce sulla schiena.

Battaglione a riposo (i morti sono lassù, sotto le piccole croci rozze listate dalla neve).

E il traballare dell’alpino ebbro sulla via pantanosa integra vacillanti linee musicali.