Voci della Grande Guerra

Le scarpe al sole: cronaca di gaie e tristi avventure d’alpini, di muli e di vino Frase: #1338

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AutoreMonelli, Paolo
Professione AutoreScrittore, giornalista
EditoreL. Cappelli
LuogoBologna
Data1921
Genere TestualeMemorie
BibliotecaThe University of Connecticut Libraries (Internet Archive)
N Pagine Tot227
N Pagine Pref
N Pagine Txt227
Parti Gold[122-131] [1-121] [132-229]
Digitalizzato Orig
Rilevanza3/3
Copyright

Contenuto

E più tardi, il capitano Busa racconta:

— Ostia:

se no li tegneva, i me sepeliva anca i

Quando il sole scompare dietro il Cupola, e si accende improvvisamente il Cimon della Pala come fosse un ferro lucido che s’arroventi, ci si prendono in mano i piedi rattrappiti dagli scarponi e li si ungono soavemente, che non vi si aduni la minaccia della congelazione.

Ottobre.

Una settimana all’ospedale, tre giorni di breve licenza, ed ora nell’oro del vecchio bosco, nell’incendio fulvo degli abeti — viali per fêtes galantes, fruscio delle foglie morte sotto il passo — torno con pigrizie cittadine alle pure altezze dove il mio battaglione è in giostra — sempre.

Ci pareva impossibile, la prima settimana, di poter restare lassù più di altri sette giorni.