Voci della Grande Guerra

Le scarpe al sole: cronaca di gaie e tristi avventure d’alpini, di muli e di vino Frase: #763

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AutoreMonelli, Paolo
Professione AutoreScrittore, giornalista
EditoreL. Cappelli
LuogoBologna
Data1921
Genere TestualeMemorie
BibliotecaThe University of Connecticut Libraries (Internet Archive)
N Pagine Tot227
N Pagine Pref
N Pagine Txt227
Parti Gold[122-131] [1-121] [132-229]
Digitalizzato Orig
Rilevanza3/3
Copyright

Contenuto

Ne beva un altro.

E allora il sole rosso nel corpo, calore nelle idee, spiare con più ottimismo se la sera si decida a rabbuiare questo cielo lucido percorso da un sole più neghittoso di quello che obbedì a Giosuè — e se no, e se ci attaccano prima di buio, cercheremo almeno di accopparne parecchi, per dar tempo al tempo, chissà che intanto la Divisione possa mettére in salvo tutte le sue scartoffie.

Finché, a sera, a drappelletti, giù a rotoloni per il bosco buio, adunata a Malga la Costa di là dalla valle;

sicuri delle spalle chè ce le difende Garbari da Trento, che ha voluto per sè quel posto pericoloso perché — dice — conosce bene i posti.

Brucia anche Bieno.

Chiarore nuovo infatti s’aggiunge a quello che dilaga dal fondo valle, luminosità più cruda che atteggia fantasticamente i tronchi dei boschi e ingigantisce profili delle montagne.

La ritirata si compie fin’ora indisturbata, sotto un gelo sottile di pioggia che formicola nel corpo, inzuppa le coperte, grava il cappotto;