Voci della Grande Guerra

Le scarpe al sole: cronaca di gaie e tristi avventure d’alpini, di muli e di vino Frase: #679

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AutoreMonelli, Paolo
Professione AutoreScrittore, giornalista
EditoreL. Cappelli
LuogoBologna
Data1921
Genere TestualeMemorie
BibliotecaThe University of Connecticut Libraries (Internet Archive)
N Pagine Tot227
N Pagine Pref
N Pagine Txt227
Parti Gold[122-131] [1-121] [132-229]
Digitalizzato Orig
Rilevanza3/3
Copyright

Contenuto

Forse lo sanno i razzi che s' alzano pei lanti dalle cime oscure...

Ma i signori razzi si levano in fretta, dànno un’occhiata tutt’intorno e ricadono in un dignitoso silenzio.

E non si sente più che un brontolare lontano di cannoni, sull’altipiano.

Le notti di piccola guardia, che stanchi di contare i razzi che levano da Valpiana e d’indagare sulla topografia delle fucilate di fondo valle, si rientra nel baracchino e ci si mette a leggere il giornale da cima a fondo, si provano delle impressioni curiose, trovando per esempio negli annunci economici che il «giovane ventiduenne esente militare offresi», o dalla cronaca cittadina spulciando delle notiziole come questa:

«All’Accademia di Scienze Morali lessero gli Accademici...

Ma guarda, i buoni parrucconi, in una saletta tranquilla, ben chiusa, che si sorbettano qualche dotta filatessa, e che cosina curiosa se ci cascasse in mezzo per un caso strano uno di questi 152 che rigano il nostro cielo:

Che cosa lessero gli Accademici: