Voci della Grande Guerra

Le scarpe al sole: cronaca di gaie e tristi avventure d’alpini, di muli e di vino Frase: #123

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AutoreMonelli, Paolo
Professione AutoreScrittore, giornalista
EditoreL. Cappelli
LuogoBologna
Data1921
Genere TestualeMemorie
BibliotecaThe University of Connecticut Libraries (Internet Archive)
N Pagine Tot227
N Pagine Pref
N Pagine Txt227
Parti Gold[122-131] [1-121] [132-229]
Digitalizzato Orig
Rilevanza3/3
Copyright

Contenuto

Il vento non ha voce, spolvera i rami carichi, veli d’argento luccicano contro il sole, valanghette di neve scivolano mute provocate dal passo senza suono.

Ma c’è là in fondo un martellare ritmico che giunge puro su tutta la calma del vallone, urto di palle frequenti su un bigliardo di cristallo, riborbottato dai monti in cerchio, e lo crederesti un lavoro di legnaiuolo, se i tuoi arnesi di guerra non ti dicessero altra cosa.

Fucilate, dunque.

Ma sono così lontane e s’incesellano così nette nell’aria fredda che non dicono nulla al cuore (sarà D’Incà con la sua pattuglia di punta che ha trovato i tedeschi alla malga).

La guerra non m’ha toccato ancora.

Natale 1915.

Stavolta si fiuta un’azione per aria.