Con me e con gli alpini. Primo quaderno Frase: #140
Autore | Jahier, Piero |
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Professione Autore | Scrittore, poeta |
Editore | Libreria della Voce |
Luogo | Firenze |
Data | 1919 |
Genere Testuale | Memorie |
Biblioteca | University of Toronto Library (Internet Archive) |
N Pagine Tot | 192 |
N Pagine Pref | |
N Pagine Txt | 192 |
Parti Gold | [58-83] + [5-57] + [84-194] |
Digitalizzato Orig | Sì |
Rilevanza | 3/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
In questo suo giorno, quanta neve à colato:
Solo più chiazze e lastroni che suonan vuoto al passo: già incavernati e minati.
E accanto all’ultimo bianco i cittini alla cerca del primo verde per insalata; che lo dimenticano per il primo fiore; fiore che dimenticheranno per tutti i fiori, che son tutti nuovi, che son tanti e tanti; che fan correre da uno all’altro colore; che non c’entrano più nelle manine; fiori tanti strappati con ansia; che però una lucertola sola basterà a far dimenticare;
finché sgusciano via piano piano — tutta la manciata — e diventan per terra le strisce di Puccettino:
Onnipotente sole come fai dimenticare:
I morti son tutti sepolti.
E ha vinto l’anno chi ha vinto l’invernata.