Voci della Grande Guerra

Delenda Austria Frase: #42

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AutoreSalvemini, Gaetano
Professione AutoreIntellettuale, storico, politico
EditoreF.lli Treves
LuogoMilano
Data1917
Genere TestualeDiscorsi
BibliotecaBiblioteca Polo Umanistico Università degli Studi di Salerno
N Pagine Tot58
N Pagine Pref
N Pagine Txt58
Parti Gold[15-30] [1-14] [31-58]
Digitalizzato Orig
Rilevanza2/3
Copyright

Contenuto

La stessa guerra attuale contro la Serbia, contro la Russia, contro l’Italia, per parte del basso clero e del popolo delle campagne austro-ungariche, è una crociata religiosa contro gli scismatici e i miscredenti, piuttosto che guerra d’imperialismo tedesco-magiaro.

Ecco perché il disfacimento dell’Austria-Ungheria a tutto profitto di una Romania e di una Serbia e di una Russia ortodosse, e di un’Italia e di una Boemia liberali, sarebbe il maggiore disastro — non del sentimento religioso cattolico, che è estraneo a certi calcoli — ma del vaticanismo gesuitico e politicante:

il maggiore disastro dopo la formazione dell’unità italiana e dopo la separazione fra Chiesa e Stato in Francia.

Queste circostanze spiegano la così detta tedescofilia del Vaticano.

Il Vaticano è tedescofilo perché è austriacante.

Ma questo non esclude che un bel giorno il Vaticano possa anche vestire una divisa antigermanica.

Se un atteggiamento antigermanico dovesse apparire opportuno per condurre i governi e i popoli dell’Intesa ad accettare il programma del Vaticano, cioè il salvataggio dell’Austria, nulla impedirebbe al Vaticano di assumere, con licenza dei superiori di Berlino, al momento opportuno, un atteggiamento antigermanico, a patto che l’Intesa gli lasci vivere la fedelissima Austria.