Voci della Grande Guerra

Delenda Austria Frase: #33

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AutoreSalvemini, Gaetano
Professione AutoreIntellettuale, storico, politico
EditoreF.lli Treves
LuogoMilano
Data1917
Genere TestualeDiscorsi
BibliotecaBiblioteca Polo Umanistico Università degli Studi di Salerno
N Pagine Tot58
N Pagine Pref
N Pagine Txt58
Parti Gold[15-30] [1-14] [31-58]
Digitalizzato Orig
Rilevanza2/3
Copyright

Contenuto

Il Vaticano è interessato non meno della Germania a portare a salvamento l’Austria.

La questione romana — per quanto sia oggi infinitamente meno acuta che quarant’anni or sono — ha sempre nell’Austria una delle sue ultime leve internazionali.

Il clericalismo austriaco si appoggia specialmente sulle popolazioni rurali della Slovenia e della Croazia.

Strappare questi paesi all’amministrazione austriaca, ed aggregarli con la Bosnia alla Serbia, significherebbe sostituire, ad est dell’Italia, all’Austria compattamente cattolica e al blocco Germania-Austria sempre pronto ad accordarsi col Vaticano contro l’Italia, uno Stato di religione mista, cattolica al Nord ortodossa al Sud, in cui l’influenza del clericalismo croato sarebbe sopraffatta da quella dell’ortodossia serba; e che dovendo difendere la Slovenia e la Croazia contro ogni nuovo tentativo tedesco e magiaro verso l’Adriatico, sarebbe costretto ad essere un sicuro alleato dell’Italia, non appena il problema dei rapporti italo-slavi nell’Adriatico orientale venisse risoluto con un compromesso di buon senso e di equità.

Più ancora:

l’Austria-Ungheria è il solo Stato, in cui la gerarchia cattolica faccia tuttavia parte dell’amministrazione pubblica, e conservi molti degli attributi della sovranità medievale.

In Austria i rapporti fra Chiesa e Stato sono tuttora regolati da un Concordato, che risale al periodo della reazione succeduta alla rivoluzione del 1848, e crea nello Stato un vero e proprio condominio delle autorità civili e delle autorità ecclesiastiche.