Voci della Grande Guerra

Kobilek: giornale di battaglia Frase: #61

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AutoreSoffici, Ardengo
Professione AutoreScrittore, pittore
EditoreVallecchi
LuogoFirenze
Data1919
Genere TestualeMemorie
BibliotecaUniversity of Toronto Library (Internet Archive)
N Pagine Tot206
N Pagine Pref
N Pagine Txt206
Parti Gold7-28 (22)
Digitalizzato Orig
Rilevanza1/3
Copyright

Contenuto

Ho letto nel volto raggiante di Casati tutto il piacere di trovarsi, con tutti noi, ma specialmente con me, qui, in queste straordinarie circostanze.

Più tardi, in un giro che abbiamo fatto insieme fra i nostri uomini, già sistemati con miracoli d’industria al riparo di qualche asse, dei teli da tenda fissati con nulla lungo un muro, a ridosso di un ciglio, tesi dal peso obliquo del fucile ritto nella melma, ed abbiamo ammirato tutta la loro inventiva, la pazienza, la calma e anche la loro bontà e rassegnazione di gente abituata a tutto, mai scorata se trattata umanamente e con giustizia.

Finito di piovere, siamo andati a fare una passeggiata sulla bella via di Zagora lungo l’Isonzo, il fiume ormai più diletto al cuore di noi italiani nuovi.

Ci hanno commosso, in riva al fiume, a piè del monte Kuk le tombe dei soldati morti, ornate di oleandri e di giaggioli dagli amici superstiti.

Gentilezza del cuore del nostro popolo:

Questi cimiteri fioriti di rose fra tanta rovina, le rozze iscrizioni sulle croci di legno e di sasso dànno un senso di serenità e quasi di dolcezza che l’acque limpide color di fresca ametista dell’lsonzo, e la valle, adesso tutta soleggiata, aumentano.

Non ho voluto lasciare Plava senza cercare in uno di questi camposanti la tomba di un amico caro, morto il maggio scorso nella presa del Kuk, e che mi dicono sepolto da queste parti.