L’Italia dal 1914 al 1918: pagine sulla guerra Frase: #169
| Autore | Croce, Benedetto |
|---|---|
| Professione Autore | Intellettuale, filosofo, storico |
| Editore | Laterza |
| Luogo | Bari |
| Data | 1950 |
| Genere Testuale | Saggio |
| Biblioteca | Biblioteca di Area Giuridico Politologica "Circolo Giuridico" dell'Università di Siena |
| N Pagine Tot | 358 |
| N Pagine Pref | |
| N Pagine Txt | 358 |
| Parti Gold | 207-226 (20) |
| Digitalizzato Orig | No |
| Rilevanza | 2/3 |
| Copyright | Sì |
Contenuto
E turbamenti d’interessi, e rovine più o meno estese di classi sociali, accadono di continuo, per la rottura di un trattato di commercio, per una crisi industriale, o magari per un insetto, per la fillossera o per la mosca olearia:
e non però si trepida.
No.
Ciò che veramente desta ripugnanza e terrore è l’idea dell’indebolimento politico, dello sfacelo sociale, dell’anarchia, della viltà che si fa sanguinaria e crudele, e, dopo tutto ciò, del faticoso ritorno alle condizioni di prima, con danno e vergogna generale, e talvolta particolare della classe che malamente si era tentata innalzare a spese dell’organismo dello Stato.
I socialisti antimilitaristi debbono conoscere assai poco, e poco intimamente, i due soli pensatori originali che ha avuti il socialismo, Carlo Marx e Giorgio Sorel, entrambi pieni di spirito guerresco e, in certo senso, conservatore:
di che sono prova le grandi meraviglie udite testé, quando si è appreso che il Marx parlava a volte quasi militarista e pangermanista.
E sono sciagurati irriflessivi e leggieri, ai quali non tocca altra sorte (quando il loro cuore è migliore della loro testa) che di recitare a precipizio un atto di contrizione, come è accaduto al signor Hervé.