Voci della Grande Guerra

L’Italia dal 1914 al 1918: pagine sulla guerra Frase: #130

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AutoreCroce, Benedetto
Professione AutoreIntellettuale, filosofo, storico
EditoreLaterza
LuogoBari
Data1950
Genere TestualeSaggio
BibliotecaBiblioteca di Area Giuridico Politologica "Circolo Giuridico" dell'Università di Siena
N Pagine Tot358
N Pagine Pref
N Pagine Txt358
Parti Gold207-226 (20)
Digitalizzato OrigNo
Rilevanza2/3
Copyright

Contenuto

I duelli dei signori si facevano allora per «compagnie», ossia ciascuno soleva condurre con sé i suoi amici, per motivi frivolissimi, ad ammazzarsi allegramente.

Più feroci ancora, le plebi e i contadini.

Altro che attaccamento alla vita:

Sembra, anzi, che allora la vita valesse ben poco, e si potrebbe stabilire su quei documenti la legge empirica (confermata da altre osservazioni) che alla minore virtù militare di una società corrisponde un maggior abito sanguinario, e all’inverso.

Perciò Marat, in una delle sue allocuzioni, esprimeva il desiderio di avere intorno a sé non piú che «trecento Napoletani, con le braccia nude, armati di pugnali», per rassodare definitivamente la Rivoluzione in Francia:

II

Ma la taccia era vera ed era inconfutabile, intesa nel suo senso riposto e profondo: