Voci della Grande Guerra

L’Italia dal 1914 al 1918: pagine sulla guerra Frase: #45

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AutoreCroce, Benedetto
Professione AutoreIntellettuale, filosofo, storico
EditoreLaterza
LuogoBari
Data1950
Genere TestualeSaggio
BibliotecaBiblioteca di Area Giuridico Politologica "Circolo Giuridico" dell'Università di Siena
N Pagine Tot358
N Pagine Pref
N Pagine Txt358
Parti Gold207-226 (20)
Digitalizzato OrigNo
Rilevanza2/3
Copyright

Contenuto

o se abbiamo errato nel nostro ragionare e recato danno col nostro errore, pel quale, conformemente alla dottrina che seguiamo, non cercheremmo discolpa nella buona fede e ci terremo moralmente responsabili.

Noi ci assicuriamo nella fiducia che, in un giorno più o meno prossimo, sarà riconosciuto che abbiamo parlato secondo verità e abbiamo compiuto a questo modo l’ufficio patriottico che, per ragioni di competenza, a noi toccava.

Forse non dovremo nemmeno aspettare il giorno che verrà, perché, quando, or son poche settimane, tutta Italia è stata percorsa da un grido di sdegno nell’udire il saggio di giustizia internazionale, ossia di politica astratta, che alcuni italiani, ascritti a una setta, in un congresso internazionale, avevano dato a danno della loro patria, il riconoscimento della nostra ragione ci è venuto spontaneo e pienissimo dai fatti stessi, e ci è stato altresí attestato da coloro che, riflettendo, dai fatti risalgono alle teorie.

Una pioggia di accuse, di rinfacci, di sarcasmi è caduta addosso a quei disgraziati apostoli dell’umanitarismo e della giustizia internazionale;

sicché il nostro primo moto è stato perfino quello di prendere le loro parti, sembrandoci non equo che chi accetta premesse false, gridi poi la condanna contro coloro che traggono, dalle stesse premesse, le logiche conseguenze.

E il torto dei settarî, ai quali si è alluso, non è già nell’avere anteposto alla patria la loro fantastica umanità, perché in ciò sono stati coerenti e la coerenza merita lode;

sibbene nel loro cullarsi in una ideologia che era permessa nel secolo decimottavo, prima di Napoleone, anzi prima della Rivoluzione francese, ma ora è cosí antiquata e inetta quanto il sistema tolemaico o la teoria delle quattro monarchie.