Voci della Grande Guerra

L’Italia dal 1914 al 1918: pagine sulla guerra Frase: #14

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AutoreCroce, Benedetto
Professione AutoreIntellettuale, filosofo, storico
EditoreLaterza
LuogoBari
Data1950
Genere TestualeSaggio
BibliotecaBiblioteca di Area Giuridico Politologica "Circolo Giuridico" dell'Università di Siena
N Pagine Tot358
N Pagine Pref
N Pagine Txt358
Parti Gold207-226 (20)
Digitalizzato OrigNo
Rilevanza2/3
Copyright

Contenuto

Ma, con altrettanta verità, deve affermare che la sua sollecitudine e cautela individuale si legava a una sollecitudine e cautela d’interesse generale, perché egli vedeva e vede, con grave sentimento, ciò che è successo e sta succedendo in ltalia, e in qualche altra parte d’Europa forse assai più che in Italia: la sospensione quasi completa di ogni vita intellettuale, critica e scientifica.

Ricordando i molteplici sforzi, le sottili industrie, gli aspri travagli, le pazienti attese, che costa il formare in un popolo o in una epoca alcuni centri e avviamenti di cultura, non si può non rimanere pensosi innanzi alla devastazione che, anche per questa parte, si è largamente compiuta;

e, testé, uno dei più alti intelletti di Francia, coi quali ci è caro trovarci da oltre venti anni in iscambio e consenso d’idee, ci esprimeva il medesimo timore, scrivendoci:

«Plus la guerre se prolonge, et plus l’avenir intellectuel de l’Europe me semble menacé.

Je ne crois pas que beaucoup de personnes aient jusqu’ici reconnu ce danger d’une longue dépression scientifique».

Le riviste letterarie e scientifiche delle varie parti d’Europa recano, quasi in ogni fascicolo, nomi di loro collaboratori, morti in guerra;

e innumerevoli altri giovani, che erano o avviati o già bene innanzi nell’esercizio degli studî, ne sono stati da più anni bruscamente distolti nel periodo più delicato della loro formazione intellettuale, ed assegnati a un lavoro affatto diverso;