Voci della Grande Guerra

L’Italia dal 1914 al 1918: pagine sulla guerra Frase: #6

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AutoreCroce, Benedetto
Professione AutoreIntellettuale, filosofo, storico
EditoreLaterza
LuogoBari
Data1950
Genere TestualeSaggio
BibliotecaBiblioteca di Area Giuridico Politologica "Circolo Giuridico" dell'Università di Siena
N Pagine Tot358
N Pagine Pref
N Pagine Txt358
Parti Gold207-226 (20)
Digitalizzato OrigNo
Rilevanza2/3
Copyright

Contenuto

Questa rivista ha iniziato la sua seconda serie, quando già la guerra era accesa in Europa, ed entra nella quarta annata della seconda serie, mentre essa ancor dura.

Ci si consenta, adunque, sulla soglia della quarta annata, d’intrattenerci alquanto coi nostri lettori intorno alle condizioni che la guerra in parte ha già fatte, e in parte prepara nell’avvenire agli studî.

Si rammenterà che, allorché la nostra Italia si determinò a partecipare al gran conflitto, noi avvertimmo in una noterella, che avremmo continuato l’opera degli studî «come se guerra non ci fosse».

Parola che sonò agli orecchi di molti come stravaganza o blasfema;

ed era invece pensiero ponderato, mosso da buona antiveggenza.

Chi manifestò quel proposito, non ha alcun ritegno di confessare, che con esso provvedeva anzitutto a un bisogno di salvazione personale;

perché egli misurò con l’immaginazione la lunghezza e lentezza della guerra, e si vide non combattente, non certo ministro e nemmeno coadiutore dei ministri degli esteri e delle armi e degli approvvigionamenti, in preda alla tortura di chi sta a guardare e vorrebbe e non può indirizzare gli avvenimenti secondo la sua brama e affrettarne la conclusione, e provantesi in opere più o meno inutili e in ogni caso non conformi alla propria capacità e preparazione, e disperdentesi in esclamazioni, invocazioni, previsioni e altri sterili discorsi, quinta ruota del carro, e, nello stridore della ruota che non aiuta ma impaccia, consumante le proprie forze intellettuali e volitive, sì da uscirne distrutto.